di Giancamillo Palmerini*
Lo statuto del Comune di Livorno stabilisce che questo adotta il proprio ordinamento ed organizza l’esercizio delle funzioni proprie assicurando, in particolare, i principi di autonomia nell’indirizzo di governo locale, di partecipazione e di democrazia sostanziale.
In questo quadro si inserisce, ad esempio, la possibilità di concedere il patrocinio che consiste nell’apprezzamento, e nel pubblico riconoscimento, da parte dell’Amministrazione Comunale, senza nessun costo per il Comune, del valore di iniziative e manifestazioni di rilievo promosse da soggetti quali Enti pubblici, Associazioni, altri enti senza fini di lucro, organizzazioni private che, per notorietà e struttura sociale possedute, diano garanzia di correttezza e validità delle iniziative.
Questo è stato negato al XII Congresso del Movimento Cristiano Lavoratori, in quanto l’evento non rientra tra le iniziative di interesse pubblico.
È, forse, il caso di ricordare, quindi, chi siamo e cosa, concretamente, facciamo (o perlomeno proviamo a fare) per le comunità in cui siamo presenti.
Il Movimento Cristiano Lavoratori (M.C.L.) è un Movimento, fondato nel lontano 1972, di lavoratori cristiani a carattere sociale, di solidarietà e volontariato senza alcuna finalità di lucro che intende promuovere l’affermazione dei principi cristiani nella vita, nella cultura, negli ordinamenti, nella legislazione.
Questa nostra presenza si è concretizzata, appunto, in oltre 40 anni anche in servizi a favore dei lavoratori, dei disoccupati, dei migranti, dei pensionati e dei giovani ed, insomma, a tutte quelle persone che ci hanno chiesto un supporto per accedere a prestazioni, nella maggioranza dei casi, sociali, previdenziali e assistenziali.
Non siamo, però, una società di servizi od una ong. Siamo, prima di tutto, un’associazione con una sua vita democratica, e con strumenti di partecipazione dal basso, che prevede, pensate un po’, l’elezione della propria classe dirigente a tutti i livelli a partire dal territorio.
All’art. 3 del nostro Statuto sosteniamo, addirittura(!!), di ispirare la nostra azione ai valori della democrazia, intesa nel senso della partecipazione e della corresponsabilità come scelta civile permanente per la costruzione di una rinnovata società pluralistica.
Pensavamo, insomma, onestamente di meritare il patrocinio per il nostro congresso provinciale. Soprattutto se si pensa che la maggioranza politica di questa amministrazione comunale ha sempre fatto della promozione della partecipazione e delle forme di democrazia dal basso un, almeno sulla carta, punto qualificante della sua azione.
Non vorremmo, altresì, che vi sia partecipazione di serie a e/o di serie b sulla base di vere, o presunte, convenienze politiche. Le istituzioni, infatti, una volta terminato il gioco elettorale, dovrebbero rappresentare tutti i cittadini e farsi carico di tutte le sensibilità, specialmente se questo non implica nessun costo per la collettività, presenti nelle comunità.
*esperto in materie del lavoro – MCL